Ed eccoci all’ultimo numero dell’anno: un numero speciale che vanta una FAD di assoluta attualità e interesse.

Amelia Licari, Mariangela Tosca e la Commissione Asma, infatti, discutono e ci aggiornano sul tema della comorbidità nell’asma grave. Apparentemente l’argomento può sembrare ridondante, ma in realtà gli autori si soffermano su alcune condizioni che raramente hanno la dovuta visibilità e approfondimento per cui vengono in genere sottostimate. Tra queste va ricordato in primis il respiro disfunzionale, compresa l’ostruzione laringea inducibile. Se ne sottolineano i sintomi che benché sovrapponibili a quelli dell’asma, se ne discostano perché in questi bambini la dispnea compare a riposo, solitamente a esordio improvviso, di gravità soggettiva sproporzionata rispetto ai reperti oggettivi, con associata sensazione di costrizione toracica e frequenti sbadigli e sospiri. Il respiro disfunzionale va sospettato soprattutto quando questi sintomi compaiono in bambini obesi, asmatici o con ansia o depressione. Quando la spirometria non ci aiuta, in quanto negativa, ma sospettiamo comunque l’esistenza di questa comorbidità, dobbiamo avvalerci di questionari sulla percezione dei sintomi soggettivi (Nijmegen Questionnaire) e sulla presenza di quelli oggettivi (Breathing Pattern Assessment Tool). Tuttavia, anche con questi strumenti non è sempre facile riconoscere quanto i sintomi siano riconducibili all’asma di per sé e quanto a questa comorbidità, e proprio per evitare il rischio di una over prescrizione farmacologica, gli autori suggeriscono di mantenere uno stretto e ferreo monitoraggio dei sintomi e di avvalersi eventualmente anche di altri specialisti, in particolare psicologi e fisioterapisti della respirazione, sia per completare l’iter diagnostico sia per eventuali approcci terapeutici. In questa FAD viene approcciato anche un’altra spesso ignorata comorbidità, l’infezione/presenza di funghi – compresa l’aspergillosi broncopolmonare allergica – e ne vengono dettagliate le manifestazioni respiratorie .

Le manifestazioni respiratorie da funghi sono certamente rilevanti anche in età pediatrica e se ne possono distinguerne tre quadri clinici: 1) l’asma grave con sensibilizzazione fungina sostenuta da una flogosi allergica spesso steroido-resistente; 2) la bronchite fungina cronica con colonizzazione dei funghi persistente a carico delle vie aeree e conseguente danno tissutale (fino alle bronchiectasie); 3) forme miste. Sono quadri tanto difficili da diagnosticare quanto complessi da trattare: il messaggio finale che gli autori danno è che bisogna pensarci e indagare sempre quando l’asma non risponde alla terapia corretta.

Questi sono solo alcuni esempi dell’originalità e della completezza di questa FAD; l’elenco infatti si allunga a comprendere altre comorbidità come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, le bronchiectasie e l’obesità. Chi affronterà questo articolo, sarà certamente aiutato e guidato a gestire meglio i casi di asma grave.

Elio Novembre insieme alla commissione da lui coordinata ci propone una riflessione su: “La vaccinazione per COVID-19 nei soggetti con dermatite atopica”. Questo specifico aspetto non è stato quasi mai trattato dagli esperti che hanno valutato il vaccino più in generale per le patologie allergiche IgE-mediate; per i pazienti allergici sono infatti state pubblicate diverse raccomandazioni su quali precauzioni prendere e quali controindicazioni da seguire in caso di possibili reazioni alla vaccinazione. Solo alcune Società di Allergologia, come quella tedesca, hanno pubblicato indicazioni su come gestire la vaccinazione per COVID-19 nei soggetti con dermatite atopica: questo articolo si propone proprio di ovviare a questa carenza e di fornire una guida anche italiana per affrontare possibili reazioni alla vaccinazione per COVID-19 nei soggetti con dermatite atopica e con dermatite atopica e concomitante asma bronchiale.

Quando studiamo l’allergia alimentare ci occupiamo in prevalenza di diagnostica e di terapia delle manifestazioni allergiche; diamo meno risalto – e raramente ci occupiamo – alle problematiche nutrizionali e agli aspetti psicosociali che invece rivestono un ruolo altrettanto importante nella gestione delle malattie. Il lavoro di Luca Pecoraro, “Impatto nutrizionale e psicosociale nell’allergia alimentare in età pediatrica: necessità di una visione a 360 gradi”, cerca di mettere in evidenza proprio questo aspetto. È stato riportato che alcuni bambini affetti da allergia alimentare presentano un ritardo di crescita staturo-ponderale correlato alla durata della dieta e al numero e tipo di alimenti esclusi; numerosi altri studi confermano che la qualità di vita di questi bambini, e delle loro famiglie, è decisamente alterata; sono tutte informazioni che rimangono disattese e che vengono dimenticate nel momento in cui mettiamo a dieta un bambino. Dovremmo al contrario tenerle ben presenti e, se ci accorgiamo che la curva di crescita scende o insorgono disturbi della sfera psico-comportamentale, abbiamo il dovere di cercare soluzioni o chiedere aiuto ad altri specialisti, come il nutrizionista e il neuropsichiatra infantile, per trovarle.

Interessante e con risvolti molto pratici è il lavoro della Commissione coordinata da Salvatore Tripodi su: “Citologia nasale per l’endotipizzazione della rinite allergica e non allergica e novità sulla lettura automatizzata”. La citologia nasale è uno strumento diagnostico molto utile per aiutarci a classificare il tipo di rinite allergica sulla base dei reperti immuno-istologici della mucosa nasale. Anche in questo ambito sono rilevanti i progressi tecnologici che hanno cambiato l’approccio clinico alla diagnosi e al trattamento della rinite. Si conferma la distinzione dei diversi tipi di rinite in base al citotipo, rinite non allergica neutrofila (NARNE) (> 50% dei neutrofili con assenza di spore e batteri); rinite non allergica con eosinofili (NARES) (> 20% di eosinofili); rinite non allergica con infiammazione mastocitaria (NARMA) (> 10% dei mastociti); rinite non allergica eosinofilo-mastocitaria (NARESMA) (> 20% degli eosinofili e > 10% dei mastociti), confermando che la valutazione dello stato infiammatorio della mucosa nasale è un esame affidabile, di rapida e semplice esecuzione e utilissimo per impostare al meglio la terapia.

Infine, una revisione di nicchia, ma assolutamente di attualità è quella a firma di Diego Peroni e del suo gruppo: “Il Microbiota orale e le patologie respiratorie. Ha senso pensare a una prevenzione?”. Tutti noi sappiamo che il numero di pubblicazioni sul microbiota è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni con risultati spesso discordanti e tende a travolgerci con nuove ma diverse acquisizioni. È pertanto utile leggere questa sintesi sul legame fra il microbiota del cavo orale e la comparsa di patologie delle vie respiratorie, specie delle alte vie. Nonostante la mole di dati, pur promettenti, siamo ancora lontani dall’avere un quadro preciso dei possibili interventi ed è necessaria quindi grande prudenza nel trasferire nella pratica clinica gli auspicabili e possibili approcci preventivi.

Prima di passare agli auguri, che noi Direttori della Rivista insieme a tutto il Comitato Editoriale vi facciamo con tutto il cuore e il calore di una grande famiglia, la SIAIP, vorremmo dare un’occhiata alla ricerca scientifica dell’anno trascorso e segnalarvi le pubblicazioni più rilevanti in ambito immuno-allergologico e prepararci così insieme a voi al futuro che ci aspetta (e che ci auguriamo prospero e felice!).

Per l’approfondimento allergologico, ci pare rilevante segnalarvi la pubblicazione della revisione sulla diagnostica molecolare (2022) “Molecular Allergology User’s Guide 2.0” dell’European Academy of Allergy & Clinical Immunology (EAACI) (https://hub.eaaci.org/resources_guidelines/molecular-allergology-users-guide-2-0/) coordinata da Karin Hoffmann-Sommergruber. L’articolo aggiorna il precedente lavoro del 2016 diretto da Paolo Matricardi, che peraltro ha partecipato in modo rilevante anche a questa versione. Come indica Paolo nella sua prefazione a questo e-book, “…nuove molecole sono state scoperte, caratterizzate, clonate e dimostrata la loro rilevanza clinica. … sono stati aggiunti nuovi capitoli, come quello sui carboidrati cross-reattivi determinanti (CCD), sugli insetti commestibili e su nuovi tipi di molecole cross-reattive.” L’interesse da parte dei giovani per questo ramo dell’Allergologia significa che questo settore è orientato al futuro e probabilmente questo la renderà una branca tecnologicamente avanzata, in grado di aiutare a prendere più facilmente e con maggior precisione le scelte cliniche e terapeutiche.

Sul versante immunologico non possiamo non segnalarvi la pubblicazione di due articoli sulla classificazione degli errori congeniti dell’immunità: la prima “Update on the Classification from the International Union of Immunological Societies Expert Committee 1, la seconda “The 2022 Update of IUIS Phenotypical Classifcation for Human Inborn Errors of Immunity” 2.

Gli errori congeniti dell’immunità comprendono un grande gruppo di disturbi derivanti da alterazioni genetiche di varia natura che compromettono il funzionamento del sistema immune innato e adattivo. La classificazione fenotipica è rivolta a immunologi/pediatri clinici e focalizza le caratteristiche cliniche e i diversi fenotipi immunologici delle malattie, per la cui caratterizzazione sono spesso indispensabili laboratori specifici con grande esperienza. I quadri clinici sono spesso dominati da una maggiore suscettibilità a uno spettro ampio – o ristretto – di malattie infettive, ma non solo. In questi anni sono emerse molte forme caratterizzate dalla presenza più o meno esclusiva anche di altre manifestazioni patologiche: malattie autoimmuni, forme autoinfiammatorie, malattie allergiche e neoplastiche. Ormai è chiaro però che la classificazione fenotipica degli errori congeniti dell’immunità non può prescindere ed è ampiamente completata dalla tipizzazione genotipica. I difetti possono essere ereditari in modo dominante o recessivo, autosomici o legati all’X, con penetrazione completa o incompleta e proprio sulla base di questi rigorosi criteri di tipizzazione la classificazione attuale (2022) vanta 55 nuovi difetti monogenici, portando a un totale di 485 il numero delle malattie a base genetica nota.

Con questo invito alla lettura vi rinnoviamo l’augurio più fervido di buon anno.

References

  1. Tangye S, Al-Herz W, Bousfiha A. Human Inborn Errors of Immunity: 2022 Update on the Classification from the International Union of Immunological Societies Expert Committee. J Clin Immunol. 2022;42:1473-1507. doi:https://doi.org/10.1007/s10875-022-01289-3
  2. Bousfiha A, Moundir A, Tangye S. The 2022 Update of IUIS Phenotypical Classification for Human Inborn Errors of Immunity. J Clin Immunol. 2022;42:1508-1520. doi:https://doi.org/10.1007/s10875-022-01352-z

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Authors

Marzia Duse - Professore Ordinario di Pediatria Università Sapienza, Roma Fondazione Sapienza

Giampaolo Ricci - Bologna

How to Cite
Duse, M., & Ricci, G. (2023). Editoriale. Italian Journal of Pediatric Allergy and Immunology, 36(4). Retrieved from https://www.riaponline.it/article/view/98
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