Editorial

Issue 1 - 2022

Editoriale

Authors

Publication Date: 2022-09-18

Articolo

Questo numero della rivista si apre con una importante innovazione: si è finalmente costituito il Board Scientifico Internazionale della rivista, composto da Colleghi – scienziati di valore – che hanno offerto la loro competenza non solo per ampliare la diffusione della rivista ma anche migliorarla offrendo una visione (e revisione) dei lavori pubblicati da una prospettiva sopranazionale. Questo è un passaggio importante per cercare di far crescere il valore degli articoli che verranno pubblicati, in linea con il progetto che il Direttivo ci ha indicato. È quindi una innovazione o una rivoluzione?

Forse non proprio, più che una rivoluzione è una costruzione o meglio è la gittata di una base – solida – su cui costruire il futuro di una rivista che merita davvero di essere a portata internazionale sia per il prestigio di noi tutti che per la soddisfazione di chi contribuisce con il proprio lavoro.

Ma non meno importanti sono i contenuti di questa edizione, a partire dalla FAD coordinata da Carlo Caffarelli. La FAD è imperniata su una tra le condizioni più spigolose che deve affrontare il pediatra allergologo: l’orticaria cronica. L’argomento viene sviluppato in una disanima a 360 gradi partendo dai dati epidemiologici e dai possibili meccanismi patogenetici per arrivare, attraverso un percorso diagnostico molto articolato, alla terapia più opportuna. E proprio in questo ambito gli autori affrontano i criteri permissivi e di opportunità per il ricorso ai farmaci biologici quando la terapia convenzionale fallisce. Si tratta di un articolo non solo di aggiornamento culturale, ma anche di grande impatto pratico, estremamente utile nel lavoro quotidiano del pediatra e nella gestione/comunicazione alla famiglia per evitare quei falsi allarmismi che spesso portano a diete incongrue e inutili.

Ugualmente di pregio l’articolo proposto dalla commissione vaccini coordinata da Viviana Moschese, un aggiornamento quanto mai opportuno e puntuale su “Il vaccino anti SARS-CoV-2 e il suo impatto nei vulnerabili”. Tutti noi abbiamo ricevuto richieste di chiarimenti e di indicazioni da parte di genitori di bambini con problemi immunologici, dalle forme più gravi di immunodeficienza alle allergie più o meno gravi e la lettura di questa revisione ci rassicura non solo sull’opportunità di vaccinare tutti i bambini – anche quelli con patologie/disreattività del sistema immune – ma ci fornisce importanti informazioni documentate che possiamo argomentare per convincere i genitori più riottosi. Con loro e per loro dobbiamo ribadire con forza e convinzione che l’acquisizione dell’immunità favorisce un decorso più lieve dell’infezione anche quando sono in gioco varianti diverse, sottolineando poi che il bambino vaccinato ha molte meno possibilità rispetto a un bambino non vaccinato di trasmettere il virus con considerevole vantaggio per tutti i membri anziani della famiglia.

Sempre restando nell’ambito delle immunodeficienze, dobbiamo segnalare un articolo di nicchia, ma non per questo meno interessante, che valuta in modo analitico tutti i possibili “disordini linfoproliferativi come espressione di immunodeficit primitivi: dalla diagnosi alla terapia mirata”. Questa interessante review è frutto del lavoro di giovani ricercatrici coordinate da Francesca Conti. Come sappiamo bene, l’elenco delle immunodeficienze si arricchisce continuamente di nuove entità e le terapie tendono a essere sempre più mirate e personalizzate: saper individuare i primi segni di una complicanza relativamente frequente delle immunodeficienze primitive, come i disordini linfoproliferativi, o saper identificare e inquadrare una manifestazione linfoproliferativa ex novo nell’ambito delle immunodeficienze è ovviamente di estrema importanza sia per la gestione del decorso della malattia, sia per la scelta dell’approccio terapeutico migliore e più precoce possibile.

Un ultimo, ma ugualmente rilevante update, è quello proposto da Michele Miraglia del Giudice: “Update sugli antistaminici in pediatria: focus sulla rupatadina“. Ormai da anni la ricerca farmacologica nell’ambito degli antistaminici è stagnante e non sono state proposte nuove molecole, pur trattandosi di una classe di farmaci di larghissimo impiego. Per questo la revisione della letteratura è piuttosto deludente e non presenta rilevanti novità.

Ne approfittano gli autori per puntualizzare le diverse indicazioni accreditate degli antistaminici e focalizzano – opportunamente – la loro attenzione sulla rupatadina, disponibile da anni per l’adulto, ma estesa solo recentemente alle indicazioni pediatriche. La molecola è piuttosto interessante perché ha dimostrato di essere molto ben tollerata dal bambino, straordinariamente efficace nella terapia della rinite allergica e dell’orticaria. Inoltre, la rupatadina ha dimostrato di possedere effetti antinfiammatori in aggiunta alla potente azione anti-H1 e anti-PAF e questo è probabilmente responsabile della sua maggiore efficacia terapeutica.

Infine, l’eccellente lavoro originale proposto da Marianna Riccio che, insieme all’Unità di Allergologia Pediatrica della Sapienza, ha valutato le funzioni che può o potrebbe svolgere l’infermiere pediatrico nel caso della terapia desensibilizzante per os. L’articolo “La DOPA e l’infermiere pediatrico: una proposta di lavoro” cerca di delineare una possibile organizzazione e coordinamento gestionale per quei centri/ambulatori di allergologia pediatrica (pochi purtroppo) che effettuano la desensibilizzazione orale per alimenti (DOPA). Le liste di attesa per questa prestazione sono lunghissime, l’impegno professionale sia in termini di tempo che di responsabilità è enorme: a fronte di esiguo personale, difficoltà di trovare un coordinamento territorio/ospedale/domicilio del paziente e scarsissime risorse … una impresa davvero difficile che ancora non ha trovato delle definitive modalità organizzative. La proposta formulata è molto interessante e vedrebbe un forte coinvolgimento della figura dell’infermiere pediatrico (ma potrebbe essere estesa anche all’adulto) che funge da anello di collegamento tra centro ospedaliero, pediatra di famiglia e paziente/famiglia. Speriamo che questo articolo stimoli una riflessione collettiva e una discussione costruttiva: potremmo gettare le basi per proposte operative fattuali e per la realizzazione di unità operative a diramazione ospedaliera che si radicano sul territorio in una sempre più stretta e solidale collaborazione tra medico e paramedico.

L’edizione di questo numero della rivista coincide con il nostro Congresso Nazionale che quest’anno verrà ospitato a Napoli, finalmente in presenza. Non possiamo perdere questa importante occasione di aggiornamento per cui siamo certi di incontrarvi tutti a Napoli. Non dimentichiamo che sarà anche un appuntamento amministrativo di rilievo, per il rinnovo delle cariche elettive! Pur nel mare burrascoso di questi tempi di guerra e pandemia, pensiamo sia comunque un auspicio positivo avere la possibilità di incontrarsi di persona per scambiare opinioni, per formulare e condividere progetti … non ultimo, per testimoniare la nostra vicinanza a chi ha sofferto in questi ultimi mesi.

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Authors

Marzia Duse

Giampaolo Ricci

How to Cite
Duse, M., & Ricci, G. (2022). Editoriale. Italian Journal of Pediatric Allergy and Immunology, 36(1), 1–2. Retrieved from https://www.riaponline.it/article/view/43
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