Review
Issue 2 - 2022
Dermatite da disinfettanti in corso di pandemia COVID-19
Abstract
La recente pandemia da infezione da Severe Acute Respiratory Syndrome-Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) ha portato a una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’igiene e della pulizia delle mani. Per prevenire la trasmissione del virus, il Center for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda di lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone. I prodotti per l’igiene delle mani sono disponibili in diverse formulazioni e, sebbene ciascuna di queste sia efficace contro il SARS-CoV-2 possono anche alterare l’integrità e la funzione della barriera cutanea. Il frequente lavaggio delle mani con disinfettanti ha portato a un aumento delle dermatiti delle mani sia nella popolazione generale che nel personale sanitario. I disinfettanti per le mani a base di alcol con creme idratanti hanno minor rischio di causare sensibilizzazione e irritazione rispetto ai saponi e ai detergenti sintetici. Questo articolo fornisce una panoramica dei prodotti per l’igiene delle mani più utilizzati e della loro associazione con la dermatite da contatto. Infine, vengono fornite alcune raccomandazioni su come trattare e prevenire l’insorgenza di queste dermatiti.
Articolo
L’11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il coronavirus pandemia 1. Da allora abbiamo imparato molte cose sul coronavirus, come ad esempio la sua struttura: il SARS-CoV-2 è un virus ad acido ribonucleico a singolo filamento rivestito da un guscio a doppio strato lipidico dove si trovano proteine, quali le proteine di membrana, le proteine del capside e la proteina spike 2. Si diffonde per contatto diretto attraverso le goccioline di secrezioni provenienti dalle alte vie aeree e per contatto indiretto attraverso superfici contaminate 3.
Tra le misure per prevenire la trasmissione del virus c’è il lavaggio delle mani con acqua e sapone, o quando questo non è possibile, con igienizzante delle mani 4-6.
Un’appropriata igiene delle mani ha la capacità di ridurre la diffusione della trasmissione della malattia dal 24 al 31% 4,5. Per questo motivo, la pandemia da SARS-CoV-2 ha causato una seconda problematica dovuta all’aumentato utilizzo di igienizzanti delle mani a base di alcol. Abbiamo assistito infatti a un aumento delle dermatiti delle mani, non soltanto nel personale sanitario ma anche nella popolazione generale 7,8. A maggior rischio di sviluppare questa condizione sono stati ovviamente i soggetti già affetti da dermatite atopica perché hanno di base un’alterazione della barriera cutanea 9.
La barriera cutanea, infatti, è costituita dall’epidermide che è composta da strati di epitelio squamoso. Lo strato corneo, che è lo strato più superficiale dell’epidermide, ha una struttura che potremmo semplificare come un modello di “mattoni e malta” dove i mattoni sono rappresentati dalle proteine mentre la malta è rappresentata dai lipidi. L’epidermide necessita di un pH acido, fondamentale per il funzionamento di enzimi necessari all’integrità dello strato corneo, tra cui il metabolismo lipidico e la sintesi di ceramidi. Inoltre, il pH acido tampona l’azione di sostanze aggressive che si trovano nell’ambiente che possono avere un effetto negativo sulla funzione di barriera come ad esempio: saponi, detergenti, acqua calda, umidità, il frizionamento e l’utilizzo di asciugamani ruvidi 10.
Il frequente lavaggio delle mani utilizzando acqua calda e saponi con pH basico o igienizzanti delle mani a base di alcol può causare disbiosi e attivazione dell’immunità innata cutanea con conseguente infiammazione. Inoltre, lo strato dei corneociti viene alterato e l’attività enzimatica nello spazio intracellulare risulta aumentata causando un incremento della perdita di acqua transepidermica con alterazione dello strato lipidico sulla superficie cutanea e aumento della penetrazione di irritanti e allergeni che sono responsabili della dermatite 11.
Tra i prodotti che abbiamo a disposizione per il lavaggio delle mani troviamo: i saponi, i detergenti sintetici, i saponi antisettici, gli igienizzanti mani a base di alcol e le salviette disinfettanti 12:
- i saponi sono sali di acidi grassi con proprietà detergenti 13. Il sapone rimuove lo sporco e inattiva i virus, distruggendo sia la membrane lipidica che i lipidi intracellulari, ma rimuove anche i lipidi intracellulari benefici e le proteine dello strato corneo dell’epidermide causando irritazione della pelle 14;
- i detergenti sintetici derivano dal petrolato e contengono tensioattivi chimici che si fondono con la membrana lipidica del virus causandone la rottura, insieme alla distruzione di lipidi naturali presenti nello strato corneo 14,15. Questi sono efficaci nell’uccidere i virus con rivestimento lipidico, come il SARS-CoV-2. I detergenti sintetici possono contenere al loro interno idratanti (ad esempio il petrolato, gli oli vegetali e il burro di karité) che favoriscono la pulizia della pelle con una rimozione minima dei componenti essenziali dello stato corneo 13. Il grado di xerosi cutanea, irritazione e infiammazione indotta dai detergenti sintetici dipende dalle concentrazioni specifiche del tensioattivo 14;
- gli antisettici sono saponi o detergenti sintetici che hanno una componente antimicrobica aggiuntiva che va ad agire sull’integrità della membrana virale 1. Tra gli agenti antimicrobici più efficaci contro il virus troviamo alcol, candeggina e soluzioni contenenti iodofori (come lo iodopovidone) 16. L’alcol agisce denaturando le proteine virali 17, mentre lo iodopovidone penetra nella cellula, inattiva la replicazione cellulare e altera la sintesi proteica del virus 18;
- gli igienizzanti delle mani a base di alcol che penetrano la membrana virale, denaturando e coagulando le proteine, inducono la lisi della particella virale 19. Il CDC raccomanda di utilizzare igienizzanti mani con percentuale di etanolo superiore al 60% e di isopropanolo superiore al 70% 20. Inoltre, il CDC raccomanda l’utilizzo di igienizzanti delle mani che contengano emollienti o idratanti a bassa allergenicità (ad esempio il glicerolo) 21,22. Gli igienizzanti delle mani ben formulati conferiscono tassi più bassi di dermatite irritativa da contatto rispetto ad altri metodi di igiene delle mani come ad esempio acqua e sapone 18;
- le salviette disinfettanti che contengono ingredienti attivi antibatterici come benzetonio cloruro o alcol per disinfettare 12.
Mentre in epoca pre-COVID-19 la prevalenza di malattie occupazionali della cute nel personale sanitario variava dal 12 al 50% 23-27, in epoca COVID-19 la prevalenza è stata stimata essere tra il 34,8 e il 100% a seconda dei vari studi 28-33.
La dermatite da contatto da utilizzo di disinfettati si divide in dermatite irritativa (DIC) e in dermatite allergica (DAC) che rappresentano, rispettivamente, l’80 e il 20% delle dermatiti da contatto 34.
Nella Tabella I sono riportate le differenze cliniche e di trattamento tra DIC e DAC.
Nella Tabella II sono riportati gli allergeni responsabili di DAC.
Tra gli allergeni che più frequentemente causano DAC troviamo:
- il benzalconio cloruro che è un composto di ammonio quaternario e si trova in oltre 200 disinfettanti registrati e approvati dall’agenzia per la protezione ambientale 35,36. Diversi studi hanno suggerito un aumento del tasso di sensibilizzazione al benzalconio cloruro in epoca pre-COVID-19 37,38;
- fragranze che sono state trovate essere presenti nel 40% dei prodotti per l’igiene delle mani in 25 ospedali degli Stati Uniti d’America 39;
- cloroxilenolo e cocamide dietanolamine che sono allergeni rilevanti presenti nei detergenti utilizzati per l’igiene delle mani. La DAC occupazionale è più alta tra gli operatori sanitari rispetto ai non operatori sanitari 40;
- altri potenziali allergeni sono il propilen glicole, cocamidepropil betaine e la clorexidina 21.
La Società Americana di Dermatologia ha fornito delle indicazioni per l’utilizzo di saponi e detergenti sintetici e per l’utilizzo di igienizzanti per mani a base di alcol 12.
Per quanto riguarda l’utilizzo di saponi e detergenti sintetici, le raccomandazioni sono:
- lavarsi le mani con acqua tiepida o fredda con sapone per 20 secondi;
- evitare utilizzo di acqua molto calda o molto fredda;
- asciugare tamponando la cute e non frizionandola;
- applicare immediatamente dopo il lavaggio creme idratanti;
- evitare l’utilizzo di saponi o detergenti sintetici che abbiano al loro interno fragranze, conservanti, surfattanti o coloranti;
- utilizzare detergenti sintetici che abbiano al loro interno emollienti.
Per quanto riguarda l’utilizzo di igienizzanti per le mani a base di alcol, le raccomandazioni sono:
- utilizzare gel con una percentuale di alcol di almeno il 60%;
- evitare l’utilizzo di igienizzanti per le mani che abbiano al loro interno fragranze, conservanti, surfattanti o coloranti;
- utilizzare igienizzanti per le mani che abbiano al loro interno emollienti;
- applicare immediatamente dopo il loro utilizzo creme idratanti.
Anche la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica ha stilato delle raccomandazioni per il lavaggio delle mani con disinfettanti nei soggetti affetti da dermatite che sono sostanzialmente sovrapponibili a quelle espresse dalla Società Americana di Dermatologia 41.
In conclusione, l’igiene delle mani è una pratica essenziale per ridurre la trasmissione del SARS-CoV-2. Esistono diversi prodotti disponibili per l’igiene delle mani con diverso grado di efficacia e sicurezza. Per quanto concerne la dermatite da contatto alle mani, i gel igienizzanti a base di alcol contenenti idratanti hanno il minimo potenziale irritante e sensibilizzante paragonato ai saponi e ai detergenti sintetici. Strategie per prevenire la dermatite alle mani includono: evitare comuni allergeni usando prodotti che contengano idratanti e applicare creme emollienti subito dopo il lavaggio delle mani.
Figure and Tabella
Dermatite irritativa da contatto | Dermatite allergica da contatto | ||
---|---|---|---|
Caratteristiche cliniche | Fase acuta | Eritema, edema, vescicole | Eritema, edema, vescicole |
Fase subacuta | Croste | Croste | |
Fase cronica | Lichenificazione | Lichenificazione | |
Manifestazioni cliniche | Bruciore, dolore, sensazione di “puntura di spilli” | Prurito | |
Esordio delle manifestazioni cliniche | Fenomeno in decrescendo (Tempo di elicitazione breve, picco massimo della sintomatologia entro minuti-ore) | Fenomeno in crescendo (Tempo di elicitazione di 24-48 ore dall’applicazione dell’agente causale, picco massimo della sintomatologia a 72-96 ore) | |
Interessamento cutaneo | Limitato nell’area di esposizione | Diffonde secondariamente | |
Diagnosi | Storia clinica, esame obiettivo | Storia clinica, esame obiettivo e patch test | |
Prevenzione | Evitare esposizione a tensioattivi, detergenti e irritanti | Evitare esposizione ad allergeni identificati tramite patch test | |
Terapia | Applicazione di creme emollienti Applicazione di steroidi topici (considerare il potenziale danno alla barriera cutanea indotto da steroidi topici) Nei casi recalcitranti utilizzare steroidi topici più potenti, fototerapia, terapia steroidea sistemica, eventuale modificazione dell’attività lavorativa | Applicazione di steroidi topici (considerare il potenziale danno alla barriera cutanea indotto da steroidi topici) Nei casi recalcitranti utilizzare steroidi topici più potenti, fototerapia, terapia steroidea sistemica, eventuale modificazione dell’attività lavorativa |
Saponi, detergenti sintetici e antisettici | Disinfettante delle mani |
Fragranze | Fragranze |
Tensioattivi | Benzoati |
• cocamidopropil betaina | Cetil stearil alcol |
• cocamide dietanolamina | Tocoferolo |
• decil glucoside | |
• dientilaminoproprilamina | |
• oleamidopropil dimetilamina | |
Conservanti | |
• dimetiloldimetil idantoina | |
• diazolidina | |
• fromaldeide | |
• iodopropinil butilcarbamato | |
• imidazolidinil urea | |
• isotiazolinoni | |
• quaternium-15 |
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