Editorial
Issue 2 - 2023
Editoriale
Articolo
Questo secondo numero del 2023 affronta problemi clinici di cui si parla e si discute relativamente poco: in particolare, l’articolo legato alla FAD, attraverso cui si possono acquisire i crediti ECM. È un lavoro corposo e interamente dedicato all’allergia al pesce in età pediatrica, argomento spesso sottovalutato e meno conosciuto, essendo l’interesse diretto principalmente ad altri alimenti causa di allergia alimentare, come il latte, l’uovo o i frutti a guscio. In realtà, il pesce è un alimento motivo di reazioni allergiche con una frequenza di pochissimo inferiore a quella denunciata per gli alimenti sopracitati, tanto che in alcune coorti pediatriche viene riferita una frequenza intorno al 7%.
Laborioso frutto è il lavoro della vecchia Commissione Diagnostica coordinata ancora da Francesco Paravati: l’articolo ci guida attraverso il complesso sistema antigenico responsabile di allergie e che dà ragione delle diverse specificità dei vari pesci. Ci offre in altre parole una sintesi tassonomica dei diversi tipi di pesce (cartilaginei e ossei), nonché le possibili relazioni con altri abitanti del mare, come i crostacei. Tra gli allergeni di rilievo clinico troviamo la parvalbumina che rappresenta il principale allergene della muscolatura del pesce, ma molti altri ci vengono illustrati e ricordati: le enolasi, le aldolasi, il collagene e la tropomiosina, tutti presenti nella porzione muscolare dell’alimento, o la vitellogenina, presente nelle uova di caviale. Il risvolto clinico è di grande rilevanza: gli autori ci ricordano che possiamo incontrare non solo pazienti polisensibilizzati – che reagiscono a tutti i pesci –, ma anche pazienti oligosensibilizzati – che reagiscono ad alcune specifiche specie di pesci – o pazienti monosensibilizzati con “reazioni selettive” a una sola specie ittica, per cui non è giustificato eliminare genericamente il pesce, ma andranno studiate per ogni paziente le singole specie ed eliminate ovviamente solo quelle nocive. In questo senso è di grande aiuto la tabella in cui vengono riportati gli allergeni molecolari dei pesci ossei riconosciuti dal database per la nomenclatura degli allergeni WHO/IUIS (World Health Organization/International Union of Immunological Societies) e che ci può quindi orientare nella diagnostica delle sospette allergie al pesce. Infatti, è fondamentale restringere quanto più possibile il numero di pesci da eliminare dalla dieta, in considerazione del loro valore nutritivo. Come pediatri condividiamo appieno le considerazioni degli autori che sottolineano l’importanza nutrizionale del pesce come alimento molto importante per lo sviluppo del bambino e che danno una serie di consigli per le diete di esclusione.
La Commissione Malattie Allergiche Rare coordinata da Elio Novembre affronta un problema clinico molto rilevante: che cosa fare di fronte a un bambino con angioedema senza orticaria. L’angioedema del tessuto sottocutaneo e della sottomucosa si associa nella maggior parte dei casi a orticaria: le forme senza orticaria sono poco frequenti. Che significato hanno? Quali altri segni vanno valorizzati per orientarci? Sappiamo che l’angioedema può essere ereditario o acquisito: penseremo a una forma ereditaria quando gli episodi sono ricorrenti e ci sono precedenti familiari, quando si associano a dolore addominale e non al prurito oppure quando insorgono dopo traumi o procedure invasive. Le forme acquisite sono svariate, possono rispondere agli antistaminici (come accade più di frequente nel bambino) o non rispondere. In questi casi (forme non istaminergiche) bisogna pensare, anche e soprattutto nel paziente pediatrico, a diagnosi alternative e a patologie rare.
La Commissione Allergie Alimentari coordinata da Mauro Calvani ci propone un aggiornamento pratico per il pediatra sulla gestione della anafilassi. Si tratta di un articolo particolarmente corposo ma il tema anafilassi è di particolare rilievo per tutti i pediatri, non solo allergologi, anche alla luce delle segnalazioni che periodicamente avvengono di casi mortali o comunque gravi legati a una gestione non ottimale dei pazienti. Il lavoro affronta punto per punto tutte le fasi gestionali dell’anafilassi, compreso il colloquio con i familiari e le possibili e semplici risposte alle richieste che i genitori possono avanzare: non solo dunque come affrontare al meglio l’evento acuto, ma anche come gestire le situazioni a rischio nei tempi successivi. Ricordiamo a questo proposito che l’adrenalina autoiniettabile è ormai un patrimonio indispensabile che viene erogato gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale (SSN).
Quando leggerete questo numero sarà estate e la rinite allergica primaverile comincerà a declinare, specie al Nord Italia. Rimane comunque una patologia di grande impatto sociale per cui con favore proponiamo questa revisione sulla terapia della rinite allergica in età pediatrica curata da Cristiana Indolfi, con particolare riferimento alla rupatadina, un antistaminico che presenta caratteristiche farmacologiche di particolare interesse.
C’è molta carne al fuoco, ma le vacanze possono essere un tempo favorevole per leggere quello che non si riesce a fare nei giorni lavorativi.
Buona estate a tutti
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